Per completare adeguatamente la descrizione dell’algebra geometrica, accanto all’Aufbau col quale vengono costruiti gli elementi, bisogna anche descrivere the dark side: ovvero gli elementi in qualche modo negativi di un generico multivettore .
Questo è essenziale per la correttezza di alcune operazioni, ad esempio la divisione o la rotazione in senso opposto.
Questa pagina può essere noiosa o interessante. Se guardata dal lato algebrico, è indubbiamente noiosa. Invece, se guardata dal lato geometrico, è molto interessante. La cosa divertente è che si tratta degli stessi concetti, che nell’AG sono interpretabili in senso algebrico o spaziale, ma la loro radice è comune.
Opposto
Il costrutto negativo più elementare di un multivettore è l’opposto, che vede mutare di segno tutti i suoi elementi:
Coniugato (reverse)
Definiamo coniugato il multivettore ( è il simbolo chiamato dagger o anche obelisco) altre volte indicato con nel quale tutti i termini che si sommano nel generico multivettore vedono invertito l’ordine dei loro fattori. Ecco alcuni esempi:
Dal punto di vista del calcolo, occorre ricordare che il coniugio è una operazione ricorsiva:
L’operazione di coniugio lascia ovviamente invariati scalari e vettori, mentre cambia il segno di bivettori e trivettori. Come si intuisce, il pattern per i diversi gradi è il seguente: + + – – + + – – …
Il multivettore generico
viene trasformato per coniugazione nel multivettore
Inverso
Per quanto abbiamo appena detto,
che è un numero reale, utilissimo se vogliamo calcolare l’inverso di un multivettore M, infatti:
e quindi
Da notare che l’inverso di un vettore base coincide con la base stessa:
Abbiamo detto che l’AG è superiore a quella che viene insegnata comunemente perché ha una definizione ben fatta di prodotto tra vettori, che è anche invertibile. L’inverso di un vettore è ciò che moltiplicato per il vettore stesso riporta all’unità:
Agli studenti più svegli non sarà sfuggita questa stranezza: quando si parla dell’inverso di un numero complesso, invece, l’espressione è data da:
e vediamo bene che il fattore di riduzione è lo stesso, ma in questo caso al numeratore abbiamo il coniugato!
Graficamente la differenza è lampante: motivo in più per convincersi che i numeri complessi sono qualcosa di radicalmente diverso da un vettore e quindi non vanno confusi per nessun motivo.
Esercizio: calcoliamo l’inverso di un vettore. Prendiamo due vettori:
Il loro prodotto scalare vale
Il loro prodotto wedge vale
Il loro prodotto geometrico dunque vale
Dal prodotto possiamo ricavare conoscendo come segue: