Personaggi

William Rowan Hamilton (1805 – 1865)
Grande talento fin da giovanissimo, specialmente in linguistica ed in matematica. Fu talmente brillante da ottenere la cattedra di astronomia a 23 anni senza neppure aver presentato domanda. Ha riformulato la meccanica di Newton, ha scoperto i quaternioni, purtroppo forzando la loro interpretazione come vettori. Nella prospettiva offerta dell’AG, oggi sappiamo che si trattava di bivettori e quindi generatori delle rotazioni.

Hermann Grassmann (1809 – 1877)
Il padre dell’algebra esterna e la dimostrazione vivente di come un percorso non lineare, persino autodidatta, possa portare alla fama. Fama postuma, purtroppo per lui.
Insegnante e lontano dalla carriera accademica, in vita era noto come esperto di sanscrito, per dire quanto le sue idee matematiche fossero talmente avanti da risultare incomprensibili. Grassmann però ci mise del suo: i suoi scritti erano davvero oscuri e giova ricordare che se si vuole trasmettere un’idea, la chiarezza è d’obbligo !

William Kingdon Clifford (1845 – 1879)
Una grande promessa della matematica, giovanissimo professore a Cambridge destinato alla fama, stroncato da una polmonite a soli 34 anni. Il suo lavoro di sintesi delle idee di Grassmann e Hamilton fu riscoperto e valorizzato da Hestenes dagli anni ’60 del ventesimo secolo.
Ne sentiremo parlare sempre di più.

Oliver Heaviside (1850 – 1925)
Praticamente sconosciuto al pubblico, è invece il dio degli ingegneri del ramo elettronico e telecomunicazioni. Se state leggendo queste righe, in pratica, dovete ringraziare lui.
Autodidatta, la famiglia infatti non riuscì a fargli proseguire gli studi e a 16 anni iniziò a lavorare in una compagnia di telegrafi. Non smise mai di studiare durante il lavoro e infatti a 22 anni pubblicò il primo articolo, che ottenne l’apprezzamento nientemeno che di Maxwell.
Introdusse i numeri complessi nello studio dei circuiti in corrente alternata e la trasformata di Laplace per ridurre le complesse equazioni differenziali a semplici equazioni algebriche.
Nella nostra storia dell’algebra geometrica purtroppo gioca il ruolo del “nemico” perché inventò – contemporaneamente a Gibbs – il calcolo vettoriale che tagliò fuori i quaternioni e quindi l’algebra di Clifford dal linguaggio matematico degli scienziati dell’epoca.
Se fosse esistito il premio Nobel per le telecomunicazioni, ne avrebbe vinti una manciata, assieme ad altri semisconosciuti ingegneri dell’epoca: Steinmetz fra tutti.

David Hestenes (1933 – )
Figlio d’arte (il padre Magnus era un valente matematico) quindi matematico di formazione anche se in realtà è stato attivo nel campo della fisica.
Durante gli studi ipotizzò un’interpretazione geometrica delle matrici di Dirac. Negli anni successivi è diventato il principale architetto della riscoperta dell’algebra di Clifford che ha sviluppato fino a darle forma compiuta con il nome di Algebra Geometrica, assieme alla sua estensione chiamata Calcolo Geometrico.
Hestenes ha studiato l’applicazione dell’AG in quasi tutti i campi della fisica, ottenendo una interpretazione geometrica delle equazioni fondamentali.